Storia del Convitto


Cenni Storici

Il Collegio de’ Nobili fu fondato da Ranuccio Farnese il 28 ottobre 1601 nel Palazzo che il ramo principale della casata dei Bernieri da Correggio (l’altro era quello dei Bernieri-Terrarossa) possedeva attiguo alla chiesa di San Marcellino ( posizionata a lato della parete occidentale del palazzo del Tribunale).

Ma la stessa famiglia possedeva anche un altro edificio nelle vicinanze della chiesa di san Pietro Apostolo (oggi come allora si affaccia su l’attuale piazza Garibaldi ).

Il secondo palazzo Bernieri aveva di fronte la chiesa di san Rocco (che si incontra prima del voltone d’ingresso all’Università) ed era prospicente ad un piazzaletto quasi antistante la chiesa di san Rocco e ancora oggi chiamato dei Berniri.
Nel lato est del piazzaletto oggi si trova la libreria universitaria specializzata in testi giuridici. Ora, l’attuale Università costituisce lo sviluppo dell’originario Oratorio di san Rocco, fatto costruire dal Comune nel 1528, ad opera dei Gesuiti, con il determinante concorso di Ottavio I Farnese.

Ottavio, infatti, ottenne dagli Anziani di Parma l’acquisto da parte della Compagnia di Gesù di tre case tutte contigue all’Oratorio.
Per quanto riguarda il Collegio de’ Nobili, l’ampliamento fu dovuto all’acquisto fatto da Ranuccio II delle case circonvicine, sino a coprire l’attuale area comprendente: il palazzo del Tribunale, (iniziato da Nicola Bettoli in epoca luigina e proseguito dal figlio Luigi); la zona dove si trova l’edificio della Pretura e piazza del Conservatorio.

Ora, il Collegio gesuitico fu cosa diversa dal Collegio dei Nobili.
Nel piazzaletto di cui si è parlato più sopra, grazie all’aggiunta della toponomastica antica, sotto la targa dei Bernieri, ne è stata posta un ‘altra che recita Bgo delle scuole (dei gesuiti, n.d.r.).
A partire 1° giugno 1604 il “Collegium nobilium convictorum” sarà affidato al governo dei gesuiti.

E dato che l’insegnamento delle lettere e della filosofia e della teologia spettavano ai gesuiti, che a questo scopo utilizzavano un caseggiato attiguo, chiamato di san Rocchino, i nobili collegiali vi si recavano spesso per seguirvi le lezioni (esclusi i legisti, cioè gli studenti in giurisprudenza)
Ecco quindi una delle ragioni in virtù delle quali il Collegio di san Rocco fu nei secoli a venire identificato come la sede del Collegio dei Nobili. Altre possono essere:

il collegio dei nobili era stato posto sotto la protezione di Santa Caterina, ed era prospiciente alla Chiesa parrocchiale di San Marcellino- come ho già scritto. Era perciò abbastanza naturale che , di volta in volta, fosse chiamato Collegio di S.Caterina o di San Marcellino o di San Rocco.

Lo studium parmensis, ovvero l’università , si trovava in Palazzo Cusani, contiguo all’istituto gesuitico o studium o università degli Ignaziani . Gli insegnanti di medicina e diritto erano laici. Fu Ranuccio II che li separò senza che ai gesuiti ne derivasse alcun pregiudizio, anzi.

Infine, il Collegio Lalatta, situato dov’era un tempo una parte del Palazzo Imperiale, detto dell’Arena, fu scelto da Maria Luigia nel 1818 quale nuova sede del Collegio farnesiano. che, dopo essere stato chiuso dalle autorità napoleoniche –non da Moreau e Saint-Mary , governatore degli Stati parmensi due anni appena 1805-1806- la sua riapertura e rinascita nel sito originario si mostrò problematica per motivi finanziari..

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